giovedì 2 agosto 2007

Tony Blair: Dieci anni di governo tra destra e sinistra

di Francesco Bellini

“Dieci anni fa se qualcuno mi avesse detto che avrei influenzato in modo significativo la politica estera inglese ed avessi speso gran parte delle mie energie in questa direzione sarei stato molto sorpreso e forse politicamente preoccupato...”
“Sempre dieci anni fa se mi aveste parlato di terrorismo e che in qualche modo l’Inghilterra sarebbe stata in prima linea per contrastarlo, ci avrei si creduto, ma probabilmente riferendomi con il pensiero al terrorismo in Irlanda del Nord...”
Questo e’ l’incipit di un articolo apparso sull’Economist una decina di giorni fa, nel quale l’ex primo ministro inglese racconta in prima persona le sue scelte ed i suoi sbagli, le gioie e le preoccupazioni di un leader entrato giovanissimo in politica e con altrettanta freschezza ed entusiasmo alla guida di un gigante politico-economico per quasi 10 anni.
Affrontando temi di politica estera, Blair parla della Cina come di una potenza emergente, che dovra’ presto vedersela con l’India che sara’ una formidabile sorpresa. Il Giappone si e’ buttato il passato alle spalle mentre la Russia diventa giorno dopo giorno sempre piu’ assertiva.
“La politica estera nei nostri giorni si fonde in modo sempre piu’ naturale con la politica interna, a causa della globalizzazione e l’interdipendenza, che sta caratterizzando e definendo il mondo moderno; spesso pero’ il nostro errore piu’ grande e’ non riuscire a percepire le fondamentali implicazioni e ripercussioni che questa affermazione puo’ generare”.
Tutto cio’ comporta delle riflessioni e modificazioni politiche:
1. Essere sempre in primo piano e non essere quindi semplici spettatori.
L’Inghilterra e’ intervenuta quattro volte negli ultimi 10 anni in situazioni di emergenza come in Kosovo, Sierra Leone, Afghanistan ed Iraq, dimostrando che la politica internazionale non dovrebbe essere solo un gioco di interessi ma un valore in cui credere, riconoscersi, ragioni che ci uniscono e per le quali vogliamo e dobbiamo combattere: non solo liberta’, democrazia e responsabilita’ verso il prossimo, ma anche giustizia ed ugaglianza.
2. La cooperazione transatlantica e’ tuttora di vitale importanza.
Su tutte due le sponde dell’Atlantico si respira una certa diffidenza o anche ostilita’ riguardo una coalizione che e’ stata di fondamentale importanza per il nostro passato come lo sara’ per il nostro futuro.
L’euroscetticismo sembra essere di gran moda, soprattutto in Gran Bretagna e nell’Europa dell’est. I media invocano una politica internazionale di interdipendenza dall’America facendoci focalizzare i nostri interessi verso India e Cina, aggirando il legame tradizionale con l’Europa e gli USA.
Cercare di “camminare da soli” e’ si importante e piu’ gratificante, ma avere due solida alleanze alle spalle potrebbe farci stare in piedi in modo piu’ stabile o farci addirittura correre.
In un futuro non molto lontano India e Cina avranno rispettivamente una popolazione tre volte quella della UE, e’ quindi inevitabile una cooperazione tra Stati Uniti ed il vecchio continente.
3. Essere chiari e decisi contro il terrorismo globale.
L’opinione pubblica occidentale e’ stata pericolosamente fuorviata riuardo il terrorismo globale.
Rimuovere il regime dei Talibani al governo e’ sembrato essere relativamente facile, ma rimuovere la loro ideologia e’ compito ben piu’ difficile. Il nuovo terrorismo globale ha infatti una ideologia basata su una completa aberrazione della propria fedele islamica, dipingendo un mondo reazionario e retrogrado.
Non possiamo permetterci di sconfiggere un’ideologia, non sarebbe democratico, ma sicuramente di arginarla e renderla piu’ in linea con i cambiamenti dell’ordine mondiale.
Vorremmo cambiare il loro modo reazionario di vedere il mondo, l’impossibilita’ di lasciare vivere nella prosperita’ ed in pace la loro gente, la loro regressiva visione delle donne.
4. Credere nei nostri valori.
Questa e’ la vera sfida politica, non semplicemente affermare la propria causa attraverso le armi o la sicurezza. Credere nei nostri valori, esserne orgogliosi e sostenerli con convinzione. Questi valori sono universali.
Non c’e’ niente di piu’ ridicolo che tentare di esportare concetti in cui crediamo, democrazia e liberta’, a popoli ai quali questi due termini sono del tutto alieni. Potrebbero esserci si governi ai quali sono alieni. Ma non la gente. Chi hai mai votato per sbarazzarsi della democrazia?
Questi valori sono necessari per dare una forma civile e moderna al nostro sistema, prima che sia troppo tardi, ovvero, prima che i nuovi interessi e le nuove potenze avranno sempre piu’ forza per influenzare in modo ideterminante il percorso del nostro pianeta.
Questo e’ un approccio ad una visione globale del mondo ma e’ anche un baluardo contro gli estremismi in generale, in un contesto in cui il peso economico e politico dell’Occidente sara’minore di quello odierno.
Per quanto riguarda la politica interna, la societa’ moderna deve essere aperta al mondo, aperta alle nuove economie evitando il protezionismo ed agevolare gli investimenti stranieri.
Cio’ significa anche essere aperti verso i benifici di una immigrazione controllata, che non puo’ che avantaggiare il lavoro ed il sistema produttivo.
Il ruolo dello stato sta mutando, i cittadini collaborano e partecipano in modo sempre piu’ maggiore con lo stato, e cio’ non va sottovautato, ma incentivato con uguali diritti e doveri. Il sistema del Welfare funziona infatti solo se c’e’ una condivisa responsibilita’ tra stato e cittadini.
In Inghilterra sono stati investiti molte energie e denaro nei servizi pubblici, ma vi e’ stata anche una determinante apertura del servizio sanitario a collaborazioni volontarie e private, creando competitivita’.
La riforma delle pensioni sta dando i suoi frutti, regalandoci un sistema pensionistico piu’ accessibile, sicuro ed equo tra le generazioni.
Nelle questioni di ordine e giustizia sono stati fatti dei miglioramenti determinanti ed evidenti. Abbiamo rotto gli schemi tra destra e sinistra tra conservatori e progressisti, creando diritti per gli omosessuali ma nello stesso tempo essere duri e decisi verso i reati criminali.
L’interesse dei cittadini nei confronti della politica non e’ cambiato, basti vedere le ultime elezioni presidenziali francesi. I partiti politici dovrebbero pero’ cambiare radicalmente il loro modus operandi.
Il sistema politico e’ soggetto alle stesse forze di cambiamento come ogni altra singola cosa, dorebbe quindi in prima persona uscire allo scoperto e cercare la partecipazione di tutti i cittadini e non aspettare che siano i cittadini stessi a volere diventare una parte della scena politica.
domenica 10 giugno 2007

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