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domenica 17 febbraio 2008
Il PiDdì
Il trimestrale del Partito Democratico di Fucecchio 



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giovedì 20 dicembre 2007
Il PiDdì - Segretari a confronto
A che età hai iniziato a fare politica e che cosa ti ha spinto a farla?
Ho iniziato a circa sedici/diciassette anni, quando ero studente ad Empoli per rivendicare maggiori diritti per gli studenti, le donne i lavoratori e poi vi erano le lotte per la libertà dei popoli (il Vietnam, il Cile ecc.).
Qual è stato il tuo primo partito politico e perché lo hai scelto?
Ho aderito al PCI per la sua storia, per la difesa dei più deboli, per le battaglie di civiltà, per gli amici, per i compagni, non solo studenti, ma anche operai: si parlava molto, avevamo molte certezze e pochi dubbi.
Come è cambiata la politica?
Prima la politica era molto più impregnata di ideologia, di internazionalismo: l’America, l’URSS, la Cina, il Vietnam. Oggi la politica è più rivolta al nostro Paese. Allo stesso tempo noto più cinismo, perdita di valori, la difficoltà di indignarsi.
Come hai vissuto questa fase costituente?
Il Partito Democratico è una grossa opportunità per la sinistra ma soprattutto per il Paese; oggi stiamo costruendo un partito riformista capace di governare e di riassumere in sé tutta la parte migliore della tradizione socialista e cattolica italiana. Io non ho avuto dubbi sul valore di questo cambiamento e lo ho percepito anche nella passione di molti amici e compagni al dibattito congressuale.
Che cosa hai pensato la prima volta riguardo alla possibilità di un partito unico tra DS e Margherita?
All’inizio ho avuto qualche dubbio sui tempi stretti che ci eravamo dati, ma non per il progetto, il simbolo dell’Ulivo lo conosciamo ormai da un decennio.
Qual’è stata, secondo te, l’esigenza di aver costruito il PD?
L’esigenza di dare certezza, serenità e continuità all’azione riformista per trasformare l’Italia e gli italiani, riformare la macchina amministrativa, migliorare i servizi. Per questo occorre costruire un nucleo forte e trainante all’interno della coalizione di centro-sinistra, capace di parlare al Paese con un’unica voce chiara e sincera. Tutelare finalmente il cittadino comune, ridimensionare i poteri e le corporazioni più forti (banche, assicurazioni, farmacisti, tassisti, professionisti, ecc.)
Che cosa significa passare da DS a PD per te?
Se l’azione dovrà essere semplice chiara e forte, il dibattito politico dovrà vedere partecipi le molteplici sensibilità (sociali, ambientali, civili, ecc.). Un partito quindi come un grande contenitore il cui involucro è costituito dai valori della solidarietà, della giustizia sociale, delle pari opportunità non solo tra i sessi, ma tra i ceti sociali e le etnie; mi sembrerebbe un passo in avanti, o no?
Che cosa ti differenzia da un componente della Margherita?
Avevamo ed abbiamo sensibilità ed attenzioni diverse su alcune tematiche, come i contraccettivi, la lotta all’AIDS, l’aborto il testamento biologico, ecc. credo però che la laicità ed il rispetto delle opinioni altrui saranno punti fermi del nuovo soggetto politico.
Quali i punti in comune?
I valori democratici, la Costituzione, ma soprattutto la voglia di cambiare questo nostro Paese.
Durante la fase costituente del Partito Democratico abbiamo creato "l’Alfabeto del PD di Fucecchio". Quali dovranno essere, secondo te, le parole chiavi del nuovo partito?
Bene pubblico, cambiamento, coraggio, Europa, Terzo Mondo, I CARE, partecipazione, solidarietà, serenità, felicità.
Perché Veltroni?
Veltroni è stato il primo ha parlare di Partito Democratico. E’ la persona giusta, per capacità amministrativa, serietà e tenacia, inoltre ha la capacità di farci scorgere orizzonti lontani, che poi così lontani non lo sono mai.
“Vecchie” alleanze, “alleanze di nuovo conio” o “mani libere” per il PD?
Il PD dovrà essere un partito, si spera forte e coeso, ma senz’altro con le mani libere da schemi e preconcetti.
Festa de l’Unità o Festa Democratica?
Io credo che la Festa de l’Unità sia stata ed è una cosa importante per Fucecchio; essa rappresenta la voglia e la capacità di stare insieme, di ritrovarsi, di discutere di molti amici e compagni che per un mese mettono a disposizione volontariamente e disinteressatamente il proprio tempo e le proprie capacità. Il nome non è importante: festa de L’Unità, festa de Democratica, o cos’altro, saranno i volontari a deciderlo.
Cosa cambia a Fucecchio con il PD?
A livello Comunale, faremo un gruppo consiliare unico a cui tutti i DS e la Margherita hanno dichiarato di aderire: per cui l’azione amministrativa sarà ancora più coesa. Sul territorio abbiamo delle buone novità: la prima è l’affacciarsi di un gruppo giovane di ragazzi e ragazze che con capacità e passione anima il nuovo partito; la seconda è la costruzione della nuova sede in via I° settembre 43 in un fabbricato con molteplici potenzialità.
Il 25 e il 26 gennaio 2008 verrà eletto il segretario comunale del PD di Fucecchio. Ti candiderai? Pensi sia giusto lasciare spazio a facce giovani?
Come hai vissuto questa fase costituente?
Il Partito Democratico è una grossa opportunità per la sinistra ma soprattutto per il Paese; oggi stiamo costruendo un partito riformista capace di governare e di riassumere in sé tutta la parte migliore della tradizione socialista e cattolica italiana. Io non ho avuto dubbi sul valore di questo cambiamento e lo ho percepito anche nella passione di molti amici e compagni al dibattito congressuale.
Che cosa hai pensato la prima volta riguardo alla possibilità di un partito unico tra DS e Margherita?
All’inizio ho avuto qualche dubbio sui tempi stretti che ci eravamo dati, ma non per il progetto, il simbolo dell’Ulivo lo conosciamo ormai da un decennio.
Qual’è stata, secondo te, l’esigenza di aver costruito il PD?
L’esigenza di dare certezza, serenità e continuità all’azione riformista per trasformare l’Italia e gli italiani, riformare la macchina amministrativa, migliorare i servizi. Per questo occorre costruire un nucleo forte e trainante all’interno della coalizione di centro-sinistra, capace di parlare al Paese con un’unica voce chiara e sincera. Tutelare finalmente il cittadino comune, ridimensionare i poteri e le corporazioni più forti (banche, assicurazioni, farmacisti, tassisti, professionisti, ecc.)
Che cosa significa passare da DS a PD per te?
Se l’azione dovrà essere semplice chiara e forte, il dibattito politico dovrà vedere partecipi le molteplici sensibilità (sociali, ambientali, civili, ecc.). Un partito quindi come un grande contenitore il cui involucro è costituito dai valori della solidarietà, della giustizia sociale, delle pari opportunità non solo tra i sessi, ma tra i ceti sociali e le etnie; mi sembrerebbe un passo in avanti, o no?
Che cosa ti differenzia da un componente della Margherita?
Avevamo ed abbiamo sensibilità ed attenzioni diverse su alcune tematiche, come i contraccettivi, la lotta all’AIDS, l’aborto il testamento biologico, ecc. credo però che la laicità ed il rispetto delle opinioni altrui saranno punti fermi del nuovo soggetto politico.
Quali i punti in comune?
I valori democratici, la Costituzione, ma soprattutto la voglia di cambiare questo nostro Paese.
Durante la fase costituente del Partito Democratico abbiamo creato "l’Alfabeto del PD di Fucecchio". Quali dovranno essere, secondo te, le parole chiavi del nuovo partito?
Bene pubblico, cambiamento, coraggio, Europa, Terzo Mondo, I CARE, partecipazione, solidarietà, serenità, felicità.
Perché Veltroni?
Veltroni è stato il primo ha parlare di Partito Democratico. E’ la persona giusta, per capacità amministrativa, serietà e tenacia, inoltre ha la capacità di farci scorgere orizzonti lontani, che poi così lontani non lo sono mai.
“Vecchie” alleanze, “alleanze di nuovo conio” o “mani libere” per il PD?
Il PD dovrà essere un partito, si spera forte e coeso, ma senz’altro con le mani libere da schemi e preconcetti.
Festa de l’Unità o Festa Democratica?
Io credo che la Festa de l’Unità sia stata ed è una cosa importante per Fucecchio; essa rappresenta la voglia e la capacità di stare insieme, di ritrovarsi, di discutere di molti amici e compagni che per un mese mettono a disposizione volontariamente e disinteressatamente il proprio tempo e le proprie capacità. Il nome non è importante: festa de L’Unità, festa de Democratica, o cos’altro, saranno i volontari a deciderlo.
Cosa cambia a Fucecchio con il PD?
A livello Comunale, faremo un gruppo consiliare unico a cui tutti i DS e la Margherita hanno dichiarato di aderire: per cui l’azione amministrativa sarà ancora più coesa. Sul territorio abbiamo delle buone novità: la prima è l’affacciarsi di un gruppo giovane di ragazzi e ragazze che con capacità e passione anima il nuovo partito; la seconda è la costruzione della nuova sede in via I° settembre 43 in un fabbricato con molteplici potenzialità.
Il 25 e il 26 gennaio 2008 verrà eletto il segretario comunale del PD di Fucecchio. Ti candiderai? Pensi sia giusto lasciare spazio a facce giovani?
All’ultimo congresso DS ho detto chiaramente che non mi sarei candidato a segretario del PD perché credo nell’esigenza di rinnovare il gruppo dirigente. Non sò se vi saranno più candidati, senz’altro però auspico e lavorerò per creare le condizioni di un rinnovamento non solo politico ma anche generazionale, perché questo nuovo gruppo di ragazzi ha molte potenzialità.
Per finire, che cosa pensi di Silvia Melani?
Silvia Melani si è dimostrata capace come vicesindaco, leale e coraggiosa in politica. Credo, che insieme, stiamo facendo un buon lavoro per il PD e per Fucecchio.
Un difetto?
Un difetto? [risata] emmm, non ti so rispondere!
Per finire, che cosa pensi di Silvia Melani?
Silvia Melani si è dimostrata capace come vicesindaco, leale e coraggiosa in politica. Credo, che insieme, stiamo facendo un buon lavoro per il PD e per Fucecchio.
Un difetto?
Un difetto? [risata] emmm, non ti so rispondere!
Il PiDdì - Segretari a confronto

Ache età hai iniziato a fare politica e che cosa ti ha spinto a farla?
Il mio interesse per la politica nasce intorno ai vent’anni ed è maturato negli ambienti cattolici che da sempre frequento con lo studio della dottrina sociale della chiesa e quindi delle ragioni dell’impegno politico dei cattolici quale espressione di servizio verso il prossimo.
Qual è stato il tuo primo partito e perché lo hai scelto?
Il passo dallo studio all’azione è avvenuto con l’adesione alla Democrazia Cristiana poco prima del suo scioglimento, fondamentale perché lì ho imparato a ascoltare e interpretare le attese della comunità nella dimensione propria di un partito politico e quindi a elaborare proposte per la politica e le istituzioni.
Come è cambiata la politica?
La politica è governo della cosa pubblica ed è concetto immutato dall’epoca greco romana. Sono mutati ovviamente i partiti, non più identitari e fortemente strutturati, come i grandi partiti italiani del secolo scorso, la partecipazione e il valore che le attribuiscono i cittadini.
Come hai vissuto questa fase costituente?
La fase costituente del Partito Democratico è un’esperienza densa di novità e quindi la vivo con molto interesse e aspettative, perché stiamo costruendo un nuovo partito con nuovi compagni di viaggio che non sono solo i Democratici di Sinistra ma anche i molti che si avvicinano da strade inedite come le elezioni primarie di ottobre.
Che cosa hai pensato la prima volta riguardo alla possibilità di un partito unico tra DS e Margherita?
Non ho vissuto favorevolmente le prime discussioni sull’unire i due partiti perché pensavo che non fosse né facile né utile a creare quel valore aggiunto che era indispensabile all’Italia. Solo quando si è finalmente iniziato a parlare di un nuovo soggetto e a cosa doveva servire, allora ho pensato che poteva rappresentare un bene per il paese.
Qual’è stata, secondo te, l’esigenza di aver costruito il PD?
DS e Margherita erano le migliori voci delle riforme e provenivano dalle grandi culture socialista e cattolico democratica, che hanno assicurato democrazia e sviluppo all’Italia conducendola al terzo millennio. Vi è stato il repentino passaggio alla c.d. seconda repubblica ed è nata l’esperienza dell’Ulivo come alleanza elettorale conseguente al nuovo sistema maggioritario. Ha convinto subito partiti ed elettori che hanno capito che non bastava più né allearsi né unirsi ma costruire una nuova casa politica.
Che cosa significa passare da Margherita a PD per te?
Il “passaggio” per me vuol dire metter in campo nella nuova casa e condividere con i nuovi abitanti la cultura politica e l’esperienza istituzionale fin qui maturata per valorizzarle e costruire insieme il futuro.
Che cosa ti differenzia da un componente dei DS?
Nell’esperienza straordinaria dell’Ulivo, che ha consentito a DS e Margherita di governare insieme in ogni parte del paese, ho sempre trovato comuni vedute sui grandi temi dell’agenda politica, linfa vitale per la costruzione del PD, con l’eccezione di certi temi etici in quanto ognuno ha sensibilità diverse che deve assolutamente poter esprimere.
Quali i punti in comune su cui costruire il PD?
I punti in comune per costruire il PD sono i valori comuni, che mi paiono utili anche per darne una personale e sintetica descrizione “alfabetica”.
Durante la fase costituente del Partito Democratico abbiamo creato "l’Alfabeto del PD di Fucecchio". Quali dovranno essere, secondo te, le parole chiavi del nuovo partito?
Centralità e dignità della persona, famiglia, libertà nutrita di diritti e doveri, laicità dello Stato, europeismo, solidarietà, sussidiarietà, sviluppo sostenibile.
Perché Veltroni?
E’ stata intelligenza politica aver proposto Walter Veltroni come segretario del PD e sono contenta di averlo sostenuto perché la sua è la storia di un leader nazionale appassionato della politica che inizia a dalla sua città, credibile perché ascolta e fa quello che ha detto di fare, affronta temi come la lotta alla disuguaglianza non limitandosi a visitare con telecamera al seguito bambini africani o ragazze romane vittime di fame e violenza. Quando ha accettato di candidarsi alla guida del PD ha esposto un chiaro programma per costruire il futuro partendo dalla valorizzazione delle varie culture politiche in modo che ognuno potesse riconoscersi.
“Vecchie” alleanze, “alleanze di nuovo conio” o “mani libere” per il PD?
Ritengo che gli incontri di Veltroni con il centrodestra siano la realizzazione del percorso annunciato a Torino quando si è proposto alla guida del PD: servono le riforme, sono regole di tutti e si deve cercare di scriverle insieme, poi ognuno governa come vuole e con chi vuole quando e se trova le intese necessarie.
Festa de l’Unità o Festa Democratica?
Importante è il contenuto della festa e penso che potrebbe chiamarsi festa dell’unità democratica in omaggio al suo forte radicamento nel territorio e a chi l’ha fatta crescere.
Che cosa cambia a Fucecchio con il PD?
La costituzione del PD a Fucecchio serve a consolidare l’esperienza del centrosinistra locale che è tra le più giovani e apre le porte a tanti cittadini che non avevo visto prima impegnarsi in politica.
Il 25 e il 26 gennaio 2008 verrà eletto il segretario comunale del PD di Fucecchio. Ti candiderai? Pensi sia giusto lasciare spazio a facce giovani?
Credo che , come per le primarie di ottobre, una pluralità di candidature sia importantissima perché è segno di passione e partecipazione, così come auspico l’impegno di giovani e donne come sto facendo io. Dico altrettanto chiaramente che non condivido l’equivalenza giovane uguale nuovo: Walter Veltroni segretario del PD dimostra che la novità non è la faccia nuova o essere lontani dalla mezza età ma è essere credibili per quello che si vuol fare e apprezzati per quello che si è fatto.
Personalmente non mi candiderò a dicembre alla guida del PD di Fucecchio perché sto svolgendo l’importante ruolo di vicesindaco che mi prende tempo e cuore e mi pare serio dedicarmi a quest’esperienza, che metto a disposizione del mio nuovo partito, al quale lavoro per costruire la Fucecchio di domani.
Per finire, che cosa pensi di Paolo Sordi?
Il lungo periodo di conoscenza di Paolo Sordi, ben prima che divenisse segretario dei DS, mi consente di definirlo con consapevolezza una persona onesta che non si risparmia per ciò in cui crede.
Un difetto?
Il difetto che gli attribuisco benevolmente è di non avere pazienza necessaria a trovare nell’immediato soluzioni condivise ma debbo dire che dopo, con intelligenza, se ne accorge.
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