lunedì 15 ottobre 2007

IL PARTITO DEMOCRATICO NEL CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA

A luglio si è costituito il Comitato 14 ottobre per il Partito democratico, formato da 43 persone che hanno aderito con entusiasmo al progetto del Pd. L’obiettivo di costruire un Comitato che raccontasse i tutti i bisogni, le esigenze, le speranze, i sogni dei cittadini, è stato largamente raggiunto. Il lavoro di questi mesi dei membri del Comitato ha prodotto un documento, nel quale vengono affrontati temi come la cultura, la sanità, il Circondario, l’integrazione, lo sviluppo e la formazione con suggerimenti e indicazioni su come il Partito democratico vi si debba confrontare.

Il Circondario Empolese Valdelsa, istituito con la legge regionale n. 38 del 1997, nacque collocandosi all’interno di un processo nazionale di incentivazione delle autonomie locali. A quasi dieci anni dalla sua entrata in funzione, il Circondario si è dimostrata entità istituzionale atta a concretizzare il proposito di undici comuni di pianificare e realizzare insieme, nel segno della modernizzazione, il proprio sviluppo sociale, infrastrutturale, economico e politico.

Il Circondario ha riflesso e favorito la volontà dei comuni componenti di procedere coesi sulla via della crescita, ed ha garantito autonomia nella progettazione dello sviluppo della nostra area, anche tramite strumenti innovativi quali il Polo Universitario e l’Agenzia per lo Sviluppo dell’Empolese Valdelsa.

Il Circondario ha permesso all’Empolese Valdelsa di far meglio valere, nei confronti della Provincia e della Regione, le esigenze e i valori del nostro territorio. L’Empolese Valdelsa costituisce la terza area industriale della Toscana, produce una quota assai rilevante del prodotto interno lordo provinciale ed è stato storicamente caratterizzato da una grande compatezza politico-istituzionale. Questo radicato atteggiamento unitario ha trovato nel Circondario la sua espressione più compiuta ed è stato determinante per l’elaborazione di politiche avanzate nel campo dei servizi pubblici locali (acqua, gas, rifiuti, energia) e per ottenere un incremento del flusso di risorse pubbliche destinate a progetti di sviluppo economico e di ammodernamento infrastrutturale.

Da alcuni anni l’Empolese Valdelsa partecipa con la stessa dignità politica e istituzionale di una Provincia ai più importanti tavoli regionali (sui servizi pubblici locali, sulle infrastrutture, sulla concertazione di area metropolitana). Siamo stati uno dei primi territori a siglare con la Regione e con la Provincia di Firenze, nel gennaio del 2005, il Protocollo d’Intesa sugli interventi prioritari nell’Empolese Valdelsa. Recentemente siamo stati chiamati dalla Regione a partecipare direttamente alla fase di programmazione delle azioni del Patto di Sviluppo Locale (PASL), attuative delle linee del nuovo Piano di Sviluppo Regionale ed ad esse collegate.

Il Circondario ha poi conseguito un altro importante risultato avvicinando servizi strategici ai cittadini. Basti pensare da una parte al sistema sanitario, che vede il Circondario figurare come perno di un’azienda sanitaria, la Asl 11, che, nata da scelte politiche lungimiranti e coraggiose, è oggi sempre più interessata da profondi processi di riorganizzazione e di modernizzazione. Dall’altra parte si è determinata un’estensione qualificata dell’offerta formativa della scuola media superiore e, ancora di più, una radicata presenza nel nostro territorio di corsi di laurea decentrati dall’Università di Firenze. Questi corsi, che coinvolgono ormai oltre mille studenti, vanno consolidati e dotati di servizi e spazi adeguati e moderni. Ormai il polo universitario dell’Empolese Valdelsa rappresenta un punto di riferimento non solo di area vasta ma anche di livello regionale, come dimostra, tra le altre cose, l’alta percentuale di iscritti provenienti da altre aree della Toscana e anche da fuori regione. Noi dobbiamo ribadire con forza la centralità politica del sapere, della ricerca scientifica e della cultura, ed effettuare in questi settori investimenti ingenti.

Nato come una forma istituzionale nuova, il Circondario è giunto ad una fase di maturazione sufficientemente avanzata da permetterci di progettare la sua evoluzione.

Il Circondario è, e vuole ancora di più essere in futuro, un modello avanzato di federalismo e di autogoverno e, al contempo, un'esperienza di governo fondata sulla cooperazione con i territori vicini: il Circondario è divenuto un soggetto protagonista della Toscana ed è generalmente percepito come realtà istituzionale autorevole capace di intrecciare relazioni non solo a livello di area metropolitana (e quindi con le province di Firenze, di Pistoia e di Prato) ma anche, basti pensare al campo della sanità e dei servizi pubblici locali, con altre componenti territoriali della Toscana, in primo luogo la provincia di Pisa e la provincia di Siena.

In questi anni il Circondario, in primo luogo attraverso l’azione dei sindaci degli 11 comuni componenti, ha rappresentato un grande fattore di unità politico-istituzionale, di integrazione e di superamento dei localismi e dei particolarismi che tradizionalmente, in Italia, hanno ostacolato e ritardato scelte determinanti per lo sviluppo economico, culturale e sociale. Se si sono compiuti progressi, è stato grazie alla concertazione come metodo per coinvolgere e attivare le principali forze sociali ed economiche territoriali.

Il Piano Regionale di Sviluppo pone a tutti i soggetti del governo e dell’economia la necessità di cambiare, di operare cioè anche in discontinuità rispetto al passato. Se la Regione Toscana con i suoi tre milioni e mezzo di abitanti va vista oggi come un'unica e grande città; se le principali risorse per lo sviluppo sono rappresentate dalla capacità che avremo di crescere nella qualità delle produzioni manifatturiere, nei servizi per il turismo, nella pubblica amministrazione, ecc; se tutto ciò è vero, ed è vero, allora ogni territorio deve fare la sua parte nel cercare di innovare il modo in cui perseguire il proprio sviluppo e le proprie relazioni con gli altri territori, e sopratutto deve adoperarsi per riempire di contenuti questa nuova fase, nella quale non dovrà mancare la capacità di promuovere una più efficace valorizzazione dei territori all’interno di un contesto di più salda unità di intenti a livello regionale.

Ecco perché riteniamo che il Circondario debba essere non una ripetizione di enti già esistenti, bensì lo strumento per una più piena applicazione del principio di sussidiarietà, così come riconosciuto dagli articoli 118 e 120 della Costituzione e dagli articoli 3 e 62 dello Statuto della Regione Toscana. Riteniamo che il Circondario – nello svolgere le funzioni assegnategli dalla Regione, dalla Provincia e anche, tramite le gestioni associate, dai Comuni - debba mettere al centro della propria azione la ricerca di un uso più razionale delle risorse pubbliche e di una migliore e più celere risposta alle istanze dei cittadini e delle imprese.

La Toscana, così come il resto del Paese, per competere nel mondo ha bisogno di modernizzare il suo apparato produttivo, ma anche di fare crescere l’efficienza e l’efficacia di risposta della Pubblica Amministrazione, attraverso processi di snellimento e sburocratizzazione.

È soprattutto sulla base di queste ultime considerazioni che vogliamo migliorare le performances del nostro sistema di governo locale. E vogliamo farlo nel segno dell’efficienza, della semplificazione e dell’unità operativa e di programmazione (in primo luogo sul piano urbanistico e delle opere pubbliche) di enti locali che, come gli undici comuni del Circondario, sono tra loro omogenei, dal punto di vista territoriale e socioeconomico.

In questo senso è fondamentale aprire la discussione con le forze politiche di maggioranza e coinvolgere le forze politiche di opposizione, ma anche aprire un tavolo istituzionale dei Comuni del Circondario con Provincia e Regione. Un tavolo che, partendo dalle considerazioni prima accennate, porti a individuare i modi coi quali possiamo rafforzare la nostra capacita di incidere nei processi di innovazione e di governo dell’Empolese Valdelsa e in generale della Toscana. Avendo presente molto chiaramente il fatto che gran parte delle esigenze delle nostre società, o saranno soddisfatte a livello di area oppure rimarranno senza risposta.
Il dibattito che avvieremo dovrà essere di ampio respiro e orientato al futuro, e dovrà spingere l’intera classe dirigente dell’Empolese Valdelsa a dotarsi di strumenti coi quali garantire alla nostra area un avvenire di prosperità, di dinamismo, di solidarietà e di giustizia sociale. Solo così il Circondario potrà essere motore di sviluppo economico e di coesione sociale. Sono decisivi, da questo punto di vista, l’obiettivo di una incrementata autonomia finanziaria dell’ente Circondario (e quindi della relazioni con Provincia e Regione) e quello di una maggiore rappresentatività politica degli organi circondariali.
Ed è come circondario all’interno del nuovo partito democratico, che vogliamo impegnarci nelle aree prioritarie per una società civile, con proposte concrete ed innovative:
nell’universo della cultura,della scuola e dello sport
nel settore della sanità, sociale ed integrazione
sui temi dell’economia, sviluppo e formazione

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