giovedì 20 dicembre 2007

Il PiDdì - Segretari a confronto

Paolo Sordi ha 51 anni, è nato a Fucecchio, è segretario DS di Fucecchio dal 2002 e di professione è architetto.
A che età hai iniziato a fare politica e che cosa ti ha spinto a farla?
Ho iniziato a circa sedici/diciassette anni, quando ero studente ad Empoli per rivendicare maggiori diritti per gli studenti, le donne i lavoratori e poi vi erano le lotte per la libertà dei popoli (il Vietnam, il Cile ecc.).
Qual è stato il tuo primo partito politico e perché lo hai scelto?
Ho aderito al PCI per la sua storia, per la difesa dei più deboli, per le battaglie di civiltà, per gli amici, per i compagni, non solo studenti, ma anche operai: si parlava molto, avevamo molte certezze e pochi dubbi.
Come è cambiata la politica?
Prima la politica era molto più impregnata di ideologia, di internazionalismo: l’America, l’URSS, la Cina, il Vietnam. Oggi la politica è più rivolta al nostro Paese. Allo stesso tempo noto più cinismo, perdita di valori, la difficoltà di indignarsi.
Come hai vissuto questa fase costituente?
Il Partito Democratico è una grossa opportunità per la sinistra ma soprattutto per il Paese; oggi stiamo costruendo un partito riformista capace di governare e di riassumere in sé tutta la parte migliore della tradizione socialista e cattolica italiana. Io non ho avuto dubbi sul valore di questo cambiamento e lo ho percepito anche nella passione di molti amici e compagni al dibattito congressuale.
Che cosa hai pensato la prima volta riguardo alla possibilità di un partito unico tra DS e Margherita?
All’inizio ho avuto qualche dubbio sui tempi stretti che ci eravamo dati, ma non per il progetto, il simbolo dell’Ulivo lo conosciamo ormai da un decennio.
Qual’è stata, secondo te, l’esigenza di aver costruito il PD?
L’esigenza di dare certezza, serenità e continuità all’azione riformista per trasformare l’Italia e gli italiani, riformare la macchina amministrativa, migliorare i servizi. Per questo occorre costruire un nucleo forte e trainante all’interno della coalizione di centro-sinistra, capace di parlare al Paese con un’unica voce chiara e sincera. Tutelare finalmente il cittadino comune, ridimensionare i poteri e le corporazioni più forti (banche, assicurazioni, farmacisti, tassisti, professionisti, ecc.)
Che cosa significa passare da DS a PD per te?
Se l’azione dovrà essere semplice chiara e forte, il dibattito politico dovrà vedere partecipi le molteplici sensibilità (sociali, ambientali, civili, ecc.). Un partito quindi come un grande contenitore il cui involucro è costituito dai valori della solidarietà, della giustizia sociale, delle pari opportunità non solo tra i sessi, ma tra i ceti sociali e le etnie; mi sembrerebbe un passo in avanti, o no?
Che cosa ti differenzia da un componente della Margherita?
Avevamo ed abbiamo sensibilità ed attenzioni diverse su alcune tematiche, come i contraccettivi, la lotta all’AIDS, l’aborto il testamento biologico, ecc. credo però che la laicità ed il rispetto delle opinioni altrui saranno punti fermi del nuovo soggetto politico.
Quali i punti in comune?
I valori democratici, la Costituzione, ma soprattutto la voglia di cambiare questo nostro Paese.
Durante la fase costituente del Partito Democratico abbiamo creato "l’Alfabeto del PD di Fucecchio". Quali dovranno essere, secondo te, le parole chiavi del nuovo partito?
Bene pubblico, cambiamento, coraggio, Europa, Terzo Mondo, I CARE, partecipazione, solidarietà, serenità, felicità.
Perché Veltroni?
Veltroni è stato il primo ha parlare di Partito Democratico. E’ la persona giusta, per capacità amministrativa, serietà e tenacia, inoltre ha la capacità di farci scorgere orizzonti lontani, che poi così lontani non lo sono mai.
“Vecchie” alleanze, “alleanze di nuovo conio” o “mani libere” per il PD?
Il PD dovrà essere un partito, si spera forte e coeso, ma senz’altro con le mani libere da schemi e preconcetti.
Festa de l’Unità o Festa Democratica?
Io credo che la Festa de l’Unità sia stata ed è una cosa importante per Fucecchio; essa rappresenta la voglia e la capacità di stare insieme, di ritrovarsi, di discutere di molti amici e compagni che per un mese mettono a disposizione volontariamente e disinteressatamente il proprio tempo e le proprie capacità. Il nome non è importante: festa de L’Unità, festa de Democratica, o cos’altro, saranno i volontari a deciderlo.
Cosa cambia a Fucecchio con il PD?
A livello Comunale, faremo un gruppo consiliare unico a cui tutti i DS e la Margherita hanno dichiarato di aderire: per cui l’azione amministrativa sarà ancora più coesa. Sul territorio abbiamo delle buone novità: la prima è l’affacciarsi di un gruppo giovane di ragazzi e ragazze che con capacità e passione anima il nuovo partito; la seconda è la costruzione della nuova sede in via I° settembre 43 in un fabbricato con molteplici potenzialità.
Il 25 e il 26 gennaio 2008 verrà eletto il segretario comunale del PD di Fucecchio. Ti candiderai? Pensi sia giusto lasciare spazio a facce giovani?
All’ultimo congresso DS ho detto chiaramente che non mi sarei candidato a segretario del PD perché credo nell’esigenza di rinnovare il gruppo dirigente. Non sò se vi saranno più candidati, senz’altro però auspico e lavorerò per creare le condizioni di un rinnovamento non solo politico ma anche generazionale, perché questo nuovo gruppo di ragazzi ha molte potenzialità.
Per finire, che cosa pensi di Silvia Melani?
Silvia Melani si è dimostrata capace come vicesindaco, leale e coraggiosa in politica. Credo, che insieme, stiamo facendo un buon lavoro per il PD e per Fucecchio.
Un difetto?
Un difetto? [risata] emmm, non ti so rispondere!

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