venerdì 15 febbraio 2008

Il discorso di Marino Lupi la sera della sua elezione come segretario del PD Fucecchio

Prima di qualsiasi altra cosa permettetemi di ringraziare, e vorrei che tutti voi lo facesse con me, due persone che più di ogni altro hanno contribuito con il loro lavoro e la loro passione a farci arrivare fin qui, e poi, con grande umiltà e disponibilità hanno voluto passare la mano. Queste due persone, vi prego ringraziamole insieme, sono Silvia Melani e Paolo Sordi.

Inoltre lasciatemi ringraziare tutte quelle persone che mi hanno votato, e che facendolo, hanno avuto fiducia in me. Voglio innanzitutto ringraziare quelle persone che hanno deciso di candidarmi a segretario del partito democratico di Fucecchio. Amici, persone che stimo, che vorrei ringraziare per questo attestato di fiducia che mi onora tantissimo.

Sono solo quattro anni che partecipo a questo gruppo. in questi anni ho cercato di portare avanti le mie idee nell’interesse del gruppo, così che quando questi amici mi hanno chiesto di dare un contributo al partito, in questo ruolo, non ho potuto che dichiararmi a disposizione.

In questi giorni mi sono domandato quale possa essere il ruolo del segretario di un partito nuovo com’è il PARTITO DEMOCRATICO, quale sistema organizzativo possa essere il più adatto a garantire, nell’immediata fase post costituente, il massimo della partecipazione anzi, della compartecipazione, il massimo del confluire nello stesso gruppo di energie nuove e di preziose esperienze passate.

Quello che ho in mente è di dare vita a un gruppo di persone che lavorino insieme con gli stessi obbiettivi. Che decidano insieme, cercando ciascuno di portare il proprio contributo, le proprie capacità, la propria esperienza o il proprio entusiasmo. Mi piacerebbe poter rappresentare il punto di sintesi fra il gruppo storico e questa nuova ventata di gioventù che è qui con noi e che rappresentano già il nostro oggi e sicuramente rappresenteranno il nostro futuro, il nostro domani.

Io conosco bene molte delle persone che sono qui. Con alcuni ho collaborato in consiglio comunale, con altri ho condiviso l’esperienza entusiasmante ma anche sicuramente impegnativa e faticosa delle primarie, quelle per Prodi e poi quelle del 14 ottobre. So bene e conosco bene la voglia e le capacità di queste persone. Se sarò eletto segretario vi contatterò personalmente ma sappiate che non sarà facile dirmi di no. Questo perché ho la piena consapevolezza che, come segretario, potrò fare un buon lavoro solo se tutti noi lo faremo. Se ciascuno di noi lavorerà con impegno e la giusta dedizione.

Ci sarà quindi bisogno di tutti. Per affrontare adeguatamente i molteplici impegni che ci troveremo di fronte.

In questo lavoro mi avvarrò dell’aiuto di un vice segretario che sarà Eluisa Lopresti. Una persona, una giovane donna, consigliere provinciale, con la quale ho già collaborato a lungo per problematiche riguardanti l’associazione di volontariato che presiedo da tempo e che credo sia la persona giusta, per la sua storia, per le sue competenze e per il suo entusiasmo per collaborare con me in questo impegnativo compito.

Ma la vera risorsa di questo gruppo è questa assemblea che ha dimostrato in questo periodo in cui abbiamo collaborato entusiasmo e voglia di fare. Per cui, specialmente in questa prima fase, sarà mia intenzione avvalermi del contributo di tutti. Lavoreremo sull’individuazione di varie aree tematiche e realizzeremo dei gruppi di lavoro, o forum tematici. Per fare degli esempi, sto parlando di ambiente, di sviluppo economico ed occupazione, di sanità e sociale, di difesa dei consumatori ed altri ancora. Indicherò i responsabili di ciascuna area tematica e io mi rapporterò con uno o più di questi responsabili a seconda di che cosa vogliamo discutere, o, perché no, con tutti insieme qualora fosse necessario. Sarà fondamentale che ciascun membro di questa assemblea partecipi almeno ad un gruppo di lavoro. Abbiamo già una lista che ci dice quali sono le preferenze di ciascuno di voi. Ci lavoreremo ancora.

Dovremo fare tutto abbastanza in fretta, perché siamo appena partiti e siamo già in corsa, lanciati verso le elezioni politiche che si terranno fra meno di 60 giorni. Ma qui, lo ripeto scusate, in questo gruppo c’è grande entusiasmo e voglia di fare. Lo dimostra il dibattito della settimana scorsa, quando è stato eletto Sandro. Abbiamo prodotto un documento e lo abbiamo inviato nelle sedi opportune. Con questo documento, che è stato inviato anche alla nostra federazione, abbiamo mandato anche un altro messaggio, forte e chiaro: il PARTITO DEMOCRATICO a Fucecchio è vivo e vuole dire la propria. Su tutto. E che, per quanto mi riguarda, dovranno sempre contare sulla nostra voglia di partecipare, di dire la nostra e di contribuire a decidere.

Queste elezioni politiche non saranno facili, ma abbiamo l’obbligo di essere ottimisti. Perché, è cronaca, noi, il nostro partito siamo la novità della scena politica italiana. Dopo anni in cui l’agenda della politica italiana era dettata dal centro destra, o forse meglio dire, dettata da Berlusconi. E questo succedeva ormai dal 94.

Dal ’94 in poi, inutile negarlo, è stato lui stesso una sterzata continua. Berlusconi parlava e il centro sinistra rispondeva, lui agiva e noi reagivamo. Ma ora non è più così. Questo schema è saltato. Ora la sorpresa siamo noi. Berlusconi è stato spiazzato dalla scelta di Veltroni di correre da soli e così facendo ha sfasciato il sistema delle alleanze e microalleanze che hanno di fatto affossato il governo Prodi. E quindi la scena ideale del Berlusconismo eroico e vincente, solo contro tutti, contro i rossi che lo odiano si è incrinata. Questa strategia è apparsa improvvisamente vecchia come improvvisamente è apparso vecchio l’assembramento di partiti diversi sotto un unico tetto. Quel assembramento che il nostro segretario a definito a ragione un maquillage. Perché da una parte ci sarà il nostro simbolo, con il nostro programma, chiaro. Non più quindi 280 pagine frutto della scrittura, poi irrealizzabile, a dieci e più mani. Ma Un programma frutto di una linea politica chiara portata avanti da persone con idee nuove. Dall’altra parte un caravanserraglio di vecchi personaggi della politica, vecchie facce, mimetizzate sotto un cartello omnicomprensivo, che li abbraccia tutti o, meglio detto, visto come Berlusconi ha pagato la campagna elettorale della nuova DC di Rotondi nel 2006 o come ha finanziato l’associazione del transfuga De Gregorio, li compra tutti. Un vero e proprio coacervo di mercenari. E, badate bene, la differenza sarà chiara, fra la nostra linea e la loro. Fra la nostra trasparenza e il loro stare insieme , da Storace a Casini.

Si perché questi parlano tanto ma poi tornano tutti all’ovile. Chi, come Fini, senza timore di perdere la faccia. Infatti solo poche settimane fa salutò la nascita dal predellino dell’ auto del PDL come “ la comica finale di un vecchio signore”. Chi come Casini finge di resistere per salvare un onore già ampiamente perduto dal comportamento che ha tenuto durante la crisi di governo, comportamento che ha portato all’uscita del suo partito di esponenti di spicco come Baccini e Tabacci che lo hanno accusato di essersi discostato dalla linea congressuale.

Quindi la novità politica siamo noi, che corriamo da soli, o meglio detto corriamo liberi e a questo proposito permettetemi di usare le parole di V. Veltroni a proposito di questa precisazione: “ Correre Liberi, più che soli.
Liberi di poter finalmente non mediare parole, non attenuare cambiamenti possibili, non rinunciare a ciò che si crede giusto.” Inutile nasconderci, il nostro contributo alla politica italiana è già importante. La funzione rinnovatrice del PARTITO DEMOCRATICO sull’intero sistema politico è talmente evidente che è stata colta un po’ da tutti. Correre da soli vuol dire anche separarci da chi sta alla nostra sinistra. Separazione che ho già definito l’altra sera obbligata da reali differenze sul alcune idee fondamentali, essenzialmente, è strato detto su sicurezza e politica estera. Ma anche perché saremo stati poco credibili a fare nuovamente un alleanza con gruppi che hanno tempestato di veti il governo Prodi. Ma anche in questa parte di campo la scelta del PARTITO DEMOCRATICO comporterà un altro processo semplificatorio con alcune non trascurabili difficoltà, con il rischio di scomparsa, inevitabile, di qualche microscopica formazione. Senza considerare che queste formazioni politiche, senza l’effetto trainante dell’unione, a parità di voti potrebbero avere circa la metà di deputati e senatori nella prossima legislatura.

Noi avremo quindi un compito che sarà quello di


spiegare alla gente, che magari ci sta guardando con quella curiosità che spesso si dà alle cose nuove, il senso di questa novità.


Spiegare perché si va da soli.


Spiegare perché devono credere in questo progetto e votare per noi.


E per fare questo dovremo usare tutti i sistemi in nostro possesso. Cercheremo di avvicinarci il più possibile alle persone. Lo faremo cercando un contatto diretto, porta a porta e su questo nel nostro gruppo ci sono persone che conoscono bene come si fa.

Faremo anche di più. Parleremo con le persone anche cercando di portarle qui, in questa bella e ampia casa. La Fondazione “I care”. Abbiamo una casa, bella e spaziosa. Invitiamo gente. Facciamoli venire qui.

Il partito si farà carico di organizzare iniziative politiche.

E quindi sarà il momento di farsi venire delle idee. Ognuno dovrà fare la propria parte sia nell’ideazione che nella proposta ma anche nell’organizzazione. L’invito sarà rivolto a tutti a cominciare dai più giovani che meglio sono in grado di coinvolgere e di comprendere i bisogni e i desideri dei loro coetanei. E alle donne che portino avanti in prima persona le problematiche che maggiormente le riguardano.

Ma il PARTITO DEMOCRATICO di Fucecchio che mi immagino, dovrà pensare anche e soprattutto alla sua realtà e mi verrebbe da dire al nostro paese ma dovremo fare l’abitudine a dire alla nostra città. Il 2008 sarà un anno molto importante. Nel 2009 ci saranno le amministrative e in questo anno dovremo obbligatoriamente chiudere alcuni cantieri e mi riferisco alla piscina, ormai quasi pronta, ma anche all’ex teatro Pacini e alla Casa di Ventignano per cui dovremo a breve fare degli incontri con la direzione della USL 11 per il prossimo ormai passaggio di mano, e forse iniziare a parlare di gestione. Ma anche cercare di far ripartire i lavori per il nuovo ponte di S Pierino ( anche se questo purtroppo non dipende da noi), far partire la progettazione per il centro, per P.za Amendola e dintorni. Saremo al fianco dell’amministrazione per far rispettare appieno gli impegni che sono stati presi per il nostro ospedale. L’idea che ho in mente è quella di essere sempre di sostegno ma anche di stimolo continuo all’amministrazione su questi obbiettivi cercando di essere propositivi verso nuovi obbiettivi. Per dirla con parole di Florio “osiamo di più sulla progettazione delle opere pubbliche”. Proviamo ad immaginare come dovrà essere la città di Fucecchio in cui noi vorremmo vivere fra 10 e più anni. Nel nostro lavoro e nel nostro messaggio alla popolazione dovrà essere sempre chiaro, dovremo sempre far capire bene, senza equivoci, che il PARTITO DEMOCRATICO vuole bene a Fucecchio e che lavora per il bene di Fucecchio.

Tutto questo senza dimenticare e stare vicino alle difficoltà che ci sono nella nostra comunità, le nuove povertà, l’immigrazione, la disabilità. E ne ho citate solo alcune. Per queste, per l’attenzione che vorrei portare a queste problematiche, penso che la mia storia ed il lavoro che ho fatto fino ad oggi valga più di qualsiasi altra parola.

In ultimo e concludo vorrei che il Partito Democratico di Fucecchio fosse anche il luogo dove si possa liberamente pensare e dibattere su problematiche eticamente sensibili. In questo partito riformista si dovrà discutere di queste problematiche, ognuno con le proprie sensibilità e la propria cultura affinché tutti noi, su problemi che ci riguardano da vicino, si possa prendere maggiore coscienza nel tentativo e con la volontà di raggiungere una sintesi che possa caratterizzare il nostro gruppo.



Marino Lupi

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